Dopo Moira Orfei, se ne va, all'età di 87 anni, Nando Gazzolo, un altro grande protagonista dello spettacolo italiano, noto al pubblico per la sua inconfondibile voce, gli spettacoli teatrali e gli sceneggiati televisivi.
Era figlio e papà d'arte, Nando Gazzolo, e all'arte ha dedicato l'intera vita. Nato a Savona nel 1928 dall'attore e doppiatore Lauro e dall'annunciatrice radiofonica Aida Ottaviani Piccolo, Ferdinando Gazzolo esordì giovanissimo alla radio per poi debuttare sulle tavole del palcoscenico a soli vent'anni e raggiungere in breve tempo la notorietà. Dalla metà degli anni Cinquanta si dedicò al doppiaggio e contestualmente debuttò sul piccolo schermo, dove, diretto da Anton Giulio Majano, interpretò numerosi sceneggiati, tra cui La Cittadella, Capitan Fracassa, Sherlock Holmes e I Buddenbrook. Sempre la televisione ha accolto le sue ultime apparizioni: lo ricordiamo nella fiction Valeria, medico legale, accanto a Claudia Koll.
I primi passi cinematografici li compie lavorando con registi quali Carlo Lizzani e Alberto De Martino: fu voce narrante nel leggendario Mulino del Po di Sandro Bolchi.
Il teatro costituì il suo vero amore: una delle ultime tournée lo ha visto strepitoso protagonista de Il burbero benefico, di Carlo Goldoni.
Fine dicitore, dall'intonazione capace di mille sfaccettature interpretative, rimangono memorabili le sue letture di poeti di ogni epoca: Ungaretti, Quasimodo, D'Annunzio, Garcia Lorca, Leopardi, Pasolini, che furono edite su CD con ottimo successo di vendite.
Infinito l'elenco di star d'oltreoceano cui prestò la voce: Marlon Brando, Laurence Olivier, Frank Sinatra, Donald Sutherland, Steve McQueen, Clint Eastwood. Nonostante questo, Gazzolo considerò sempre il doppiaggio una sorta di tradimento molto grave, responsabile di falsare la personalità di un attore, fino a distruggerla; un lavoro svolto senza quella passione che viceversa scaturiva irrefrenabile grazie all'innata capacità di dar corpo ai sentimenti.
La sua voce dal timbro caldo, profondo, suadente, vellutato rimarrà un ricordo indelebile nell'immaginario collettivo di molte generazioni, dopo essere entrata nelle case degli italiani attraverso un famoso spot di Carosello, nel quale, seduto in poltrona davanti al caminetto, Gazzolo era intento a declamare versi classici: emblema straordinario del teatro stesso nella sua essenza più nobile, tradotta in termini popolari e pregna di forza mediatica.